Caro Matteo Renzi,
innanzitutto desidero complimentarmi con te per la vittoria che ti vede a capo di uno dei più importanti partiti politici italiani.
Ho la sensazione che prima o poi ti sapremo candidato alla presidenza del consiglio e se questo avverrà, avrai sicuramente ottime probabilità di vittoria.
Ecco, io vorrei anticipare i tempi prima che l’orda di guru–consulenti–esegeti–docenti–formatori di marketing turistico sovraccarichi i tuoi account sociali con ricette più o meno originali per rilanciare il turismo in Italia.
Non che io sia migliore degli altri, semplicemente voglio fregarli sul tempo!
Che si debba mettere mano al settore turistico credo sia sottointeso quindi eviterei banalità del tipo: il turismo è il petrolio dell’Italia (analogia inquietante), di cultura e di turismo si mangia, ecc…
Mi limiterò a dire che il turismo è indispensabile per il nostro paese e così come è messo, non va bene.
Non voglio raccontarti di soluzioni miracolose (Il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque, ma camminare sulla terra. Lin-chi) ma vorrei darti un paio di suggerimenti sull’approccio che un problema così complesso dovrebbe meritare.
Il punto di partenza potrebbe essere una bella commissione che analizzi la situazione attuale e suggerisca una serie di interventi da attuarsi nel breve, medio e lungo periodo.
Ti faccio risparmiare un sacco di soldi: l’hanno già fatto ed il documento che ne è derivato si chiama “Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia” e sarebbe un ottimo punto di partenza.
Il piano di cui è stato partner tecnico la “Boston Consulting Group”, voluto dall’ex Ministro Gnudi ed avviato a maggio 2012, trova la sua motivazione principale nella parte iniziale del paragrafo 17 (Appendice Metodologica):
Il progetto per la realizzazione di un piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia è stato avviato nel mese di maggio 2012 dal Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Dottor Piero Gnudi, dopo aver costatato l’assenza di una politica nazionale per questo settore. Il progetto aveva l’obiettivo di svolgere un’analisi volta a rappresentare la posizione competitiva dell’Italia nell’industria turistica globalizzata, individuare le criticità, definire alcune linee guida e proporre una serie di azioni concrete.
Sappiamo benissimo che in 18 mesi possono essere cambiate moltissime cose quindi la rianalisi di tale documento è obbligatoria.
Non richiamare la stessa commissione e non affidare l’incarico a qualche ente più o meno statale.
Abbiamo un capitale umano da valorizzare ed incentivare (io nel mio piccolo ci provo: progetto maratea24) costituito dalle centinaia di giovani che stanno seguendo i corsi di laurea in economia del turismo ed affini.
Invece di fare l’ennesimo concorso per chi posta la foto del cagnolino più simpatico d’Italia, puoi fare un concorso per farli partecipare alla costruzione di quelle che saranno le fondamenta del loro futuro:
“Analizzare alla luce delle rinnovate esigenze del mercato il piano strategico per il turismo in Italia e proporre relativi miglioramenti ed integrazioni.”
I vincitori o una loro delegazione avranno la possibilità di partecipare al tavolo di pianificazione della più profonda riforma turistica che questo paese abbia mai attuato.
Parliamo del tavolo di pianificazione.
Ti servono professionisti che di turismo ci vivono, non politici, passacarte, membri di gilde o camarille più o meno note.
Cercali personalmente sul web, non ti affidare a singole organizzazioni. Potresti partire direttamente da Google, vedi tu.
Capisco che la tentazione di affidare il tavolo ad un soggetto unico possa essere fortissima ma non cedere! Il rischio dell’effetto “cricca” è troppo grande e non ce lo possiamo permettere nella nostra situazione.
Sarebbe auspicabile la provenienza di questi professionisti da tutto il territorio nazionale.
Non ti preoccupare per i costi perché credo che in questa prima fase una buona parte dei professionisti che potresti trovare lo farebbe a titolo gratuito (parlo solo della pianificazione al netto del rimborso spese!).
Altra situazione sono le fasi successive come mi ricordava in chat il buon Adriano Toccafondi: ideazione, sviluppo, implementazione ed erogazione. Ma di queste ne possiamo parlare quando mi inviterai a Firenze…
Ultimo suggerimento che mi sento di darti è quello di adottare un approccio olistico nelle risoluzione del problema.
La riforma turistica va affrontata nella sua totalità non nei singoli puntini che dovrebbero andare a comporre il disegno finale.
Usiamo una tela bianca per tracciare questo disegno.
Impariamo dalle altre nazioni lasciando a casa l’orgoglio di cittadini di una delle destinazioni turistiche più belle del mondo.
Cerchiamo di superare con intelligenza i limiti del titolo quinto della costituzione.
Costruiamo il brand Italia e diamo delle linee guida comuni a tutte le destinazioni turistiche.
Cerchiamo la migliore qualità dell’accoglienza nella nostra destinazione migliore: che diventi il massimo comune denominatore per tutte le altre.
Facciamo strategia. Per una volta ti prego, facciamo strategia!
Come vedrai sono passato al plurale. Mi capita ogni volta che sono emotivamente coinvolto in quello che scrivo.
Riassumo per chiarezza quanto detto fino ad ora:
- parti dal “Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia”
- coinvolgi le università
- tavolo di pianificazione con professionisti selezionati provenienti da tutta Italia
- approccio olistico del problema
Penso che sia solo la seconda volta che scrivo direttamente ad un politico. La prima volta (Ministro del Turismo Bray, permette qualche domanda?) non è andata molto bene dato che sto ancora aspettando le risposte.
Speriamo che con te possa andare meglio.
Arrivederci e buon lavoro.
PS1 foto del pesce l’ho scoperta da uno di quegli uomini che dovrebbero comporre il tavolo di pianificazione…
PS2 scusa per l’uso del “tu” ma sei un bravo comunicatore e mi puoi capire.
By Cino Wang Platania
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